giovedì 14 gennaio 2016

All'esame universitario con il velo arabo, nascondeva una ricetrasmittente per i suggerimenti. Scoperta dalla CIA.

BOLOGNA - La fantasia degli universitari non ha limiti, soprattutto se finalizzata alla sopravvivenza lungo il "corsus honorum" alla ricerca di voti o CFU. Questa volta però la magagna è stata scoperta attraverso una vera e propria ingenuità.
Hamina Accasa, studentessa araba della Facoltà di Giurisprudenza presso L'Alma Mater Studiorum di Bologna, si è presentata all'esame di Diritto Penale con il velo che le copriva la testa, lasciandole però il viso scoperto. In un momento di integrazione tra le varie culture mondiali, i professori esaminanti, non hanno fatto alcuna obiezione circa l'abbigliamento della ragazza ed hanno iniziato a porle le prime domande. La studentessa venticinquenne, nonostante qualche esitazione iniziale, rispondeva brillantemente ai quesiti proposti fino alla domanda finale. Infatti, quando il prof. Minchiorre le ha chiesto di illustrare le voci del Codice relativo agli omicidi reiterati, è successo l'impensabile.
La studentessa stava illustrando un caso di omicidio plurimo, quando improvvisamente hanno fatto irruzione agenti della CIA in borghese, che hanno bloccato la ragazza marocchina, togliendole il velo e mostrando l'auricolare nascosto dal quale prendeva i suggerimenti.
A far scattare il blitz è stata una intercettazione satellitare dove il suggeritore della studentessa pronunciava la frase in Arabo:
 إذا ، على سبيل المثال ، و قتل ثلاثة أشخاص,
ovvero "se, per esempio, io uccido tre persone". Il malinteso ha portato al fallimento del piano della ragazza e all'annullamento dell'esame. Tanta paura per i presenti, ed immediato incidente diplomatico tra Italia, Marocco e USA.



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